mercoledì 31 agosto 2011

Carpe Diem da rivivere ? Perchè no !


Anche i ricordi, perchè no ?
...se servono d'ispirazione per un ritorno a fatti analoghi...

(a lato foto di R.Albert, stampa a sali di argento con viraggio, 1930)

Fiesta


...e i bicchieri erano vuoti...
...e la bottiglia rovesciata...
...e il letto era spalancato...
...e la porta sbarrata...
...e tutte le stelle di vetro...
della felicità e della bellezza
risplendevano nella penombra
della camera disordinata.
Ed io...ero ubriaco morto,
ed io ...ero fuoco di gioia !
E tu...ubriaca...viva !
Tutta nuda fra le mie braccia.

(Jacques Prèvert: Histoires ed d'autres histoire)

mercoledì 24 agosto 2011

Carpe ...dies...


CARPE...DIES...
Avventura di notte, sciando di fondo...

In realtà non è facile "cogliere l'attimo" ogni giorno !
Non è facile perchè, ogni giorno, vorremmo sempre cogliere qualcosa di speciale, di particolare, ciò che purtroppo non è nell'ordine delle cose...
Tranne avere la capacità di "vedere" nelle cose di tutti i giorni particolari significati "speciali", da quali però siamo sempre più distratti, a causa di altri fatti, assai più banali, in realtà meno avvincenti, ma ormai entrati nella routine delle nostre abitudini.
Così ci perdiamo lo spettacolo di un bellissimo tramonto per tormentarci con lo stress delle sempre più brutte notizie del telegiornale...
Trascuriamo la compagnia di una persona cara o interessante perchè distratti, catturati dall'uso ossessivo di un "Hi Phone" o di un "Hi Pad"...
Tralasciamo la melodia del canto degli uccelli, gli ancestrali rumore della natura, per rintronarci in cuffia con il baccano di un Hi Pod...
Ci neghiamo una salubre passeggiata nel verde o una ristoratrice nuotata nel blu per rischiare lo stress campanilistico assistendo ad una partita di calcio...
Dimentichiamo il piacere che ci può rendere la lettura di un buon libro per mortificare il nostro intelletto nella visione di qualche becero spettacolo televisivo, tra il gossip, la violenza ad oltranza e le megacagate di Maria De Filippis & Soci...

Citerò qualche esempio, eclatante nella mia esperienza personale, di "momenti " fortunatamente colti. Eccone uno:
sciare di fondo a mezzanotte.

Un amico, che aveva quell'inverno casa a Champ Luc, in val d'Aosta, mi ci invitò per un week end. Partimmo da Como Venerdì sera e ci beccammo la nebbia da Saronno, sopra Milano, sino ad Ivrea, nel Canavese.
Poi la nebbia si dissolse, e l'aria divenne sempre più limpida, finchè ci fermammo dalle parti di Aosta, non ricordo dove, per un ottima cena in un buon ristorante.
Dopo aver ben mangiato e ben bevuto riprendemmo il breve tragitto che ancora restava da compiere, sotto un cielo terso, pieno di stelle ed illuminato dalla luna piena.
Verso le 23 fummo alla meta ed entrati in casa spalancammo le finestre, nonostante il freddo, per dare aria ai locali, che si affacciavano su di una pista di fondo.
Il paesaggio era incantevole, quasi irreale nella perfezione di luci ed ombre: i pini, gli abeti, i larici, le case e le montagne circostanti la valle si stagliavano contro la candida neve ed il cielo stellato, tutto soffuso di azzurro, nelle tonalità dal celeste più chiaro della neve al blu più scuro di alberi e monti.
Il mio amico mi spiegò che quella che passava a pochi metri dalla nostra finestra era una piccola pista di fondo, un percorso di 5 km. che si inanellava nella valle, risalendo brevemente verso le alte montagne e ridiscendendo poi di nuovo, seguendo un pendio mediamente dolce e di facile percorribilità.
Guardai l'orologio: mancava ormai poco alle mezzanotte. Ciò non di meno buttai lì: "e se andassimo a farci un giro sulla pista, tanto per digerire ?"...
Il mio amico superò velocemente lo stupore per quell'idea e seppe velocemente cogliere anche lui l'attimo fuggente...
Così ci cambiammo e partimmo nel nostro breve giro notturno, scivolando silenziosamente sulla neve ghiacciata, nell'aria talmente asciutta e dolce da non farci avvertire i diversi gradi sottozero della temperatura, in un contesto di luci ed ombre fantastico, fiabesco, incantato...
Il silenzio era totale, tranne il lieve scricchiolio degli sci che rompevano il ghiaccio, tracciando nuove strie sull'azzurro candido del sottile strato di neve che copriva l'erba del bosco. In effetti, per quanto tutto il paesaggio ne apparisse ammantato, di neve non ce n'era che pochi centimetri ed in alcune zone, brevi e circoscritte, perfino mancava, affiorandovi erba e sassi.
Ciò che poteva rendere pericoloso sciarvi, ma noi procedevamo a piccola velocità, scivolando in salita con lunghe spinte, sul cui abbrivio indugiavamo prima di tornare a spingere ancora, sereni e beati, comunque attenti ai "vuoti" di neve, avvistati i quali ci davamo la voce per evitarli, spostandoci lateralmente o perfino saltandoli.

Euforici, innebriati per lo spettacolo, l'aria fine, quella grande pace e la pienezza per l'ottima cena che ci stava carburando tutta l'energia
necessaria per quell'esercizio, arrivammo alla volta più alta dell'anello e cominciammo a ridiscendere, rapidi e leggeri, decontratti, rilassati ma attenti.
Sapevamo bene che crescendo la velocità aumentava il rischio di un nostro rovinoso deragliamento, qualora gli sci avessero incontrato dei sassi anzichè la scivolosissima neve!
Così, pur sempre al massimo dell'euforia e del puro, beato divertimento, scendevamo veloci sulla pista ghiacciata, talora urlando per il piacere, tal'altra per avvertirci reciprocamente dell'avvistamento di una pericolosa chiazza d'erba e sassi, affioranti nella neve ghiacciata.
Favorito dall'inerzia per il maggior peso io fui presto davanti, sopravanzando il mio amico di una ventina di metri. In quel contesto di luci in chiaro e scuro, nettamente divise tra buio totale e chiaro abbagliante, non era facile scorgere il pericolo nascosto nel buio, in particolare procedendo tra gli alberi a velocità sempre maggiore.
Ad un cero punto, arrivando sulla macchia scura dell'ombra di un fitto gruppo di abeti, mi accorsi solo all'ultimo istante della vasta chiazza di erba e sassi che interrompevano la pista ! In una brevissima frazione di secondo cercai invano di deviare, saltando per raggiungere la neve più vicina, che restò tuttavia troppo lontana: finii con gli sci sui sassi, che vi si ingropparono bruscamente rallentandomi, così che terminai con un volo in avanti, atterando con il torace sul sottile strato di neve ghiacciata, oltre l'ampia chiazza.
Fù una botta notevole, che mi lasciò completamente senza fiato, molto preoccupato per il mio sterno, che temevo essermi rotto !
Tuttavia cercai di urlare per avvertire l'amico, che stava arrivando ridacchiando per lo spettacolo resogli dal mio capitombolo, ma non riuscivo neppure a respirare, per cui potei emettere solo un misero, inutile rantolo.
Così il mio amico se ne volò anche lui, deragliando rovinosamente sui sassi e finendo poco lungi da me, con un dente spezzato.
Non rideva più, ma una volta che ci fummo rialzati e constatato che tutto sommato nulla di grave sembrava esserci accaduto, riprendemmo la nostra fantastica sciata notturna, seppure con maggior prudenza, comunque convinti che tutta quella breve, improvvisata esperienza, capitomboli inclusi, ne fosse largamente valsa la pena !
E di quell'idea poi siamo sempre rimasti, ricordandola con notevole piacere.
Il giorno dopo sciammo ancora, per oltre 20 km., io con lo sterno ed il mio amico con il dente, entrambi indolenziti, ma senza impedimenti.

Fù anche quella una bella escursione, allietata dalla compagnia di un cane, un pastore tedesco spuntato chi sà da dove, che ci scortò assiduamente per tutto il percorso, sino al nostro ritorno alla base di partenza, dove imparammo che si trattava di un cane da valanghe, cui evidentemente avevamo ispirato l'opportunità di una scorta protettiva...

Ma la bella sciata fantastica, imprevista ed irripetibile, l'avevamo fatta la sera prima, improvvisando, sull'ispirazione di "cogliere l'attimo".

Oh capitano, mio capitano !

mercoledì 10 agosto 2011

SOPRA L'ASINO E' SILENO...

Chi vuol esser lieto, sia !

Ripropongo un'attenta lettura del breve canto di Lorenzo De Medici,
un inno a "CARPE DIEM".
Dopo di che suggerisco l'esercizio: ogni giorno cercate di identificare, coglierne almeno uno, di "attimi fuggenti".

IL TRIONFO DI BACCO E ARIANNA

Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza.

Quest'è Bacco e Arianna, belli, e l'un dell'altro ardenti:
perché 'l tempo fugge e inganna, sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'e certezza.

Questi lieti satiretti, delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati, ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto sia: di doman non c'è certezza.

Queste ninfe anche hanno caro da lor essere ingannate:
non puon fare a Amor riparo, se non genti rozze e ingrate:
ora insieme mescolate suonon, canton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza.

Questa soma, che vien drieto sopra l'asino, è Sileno:
così vecchio è ebbro e lieto, già di carne e d'anni pieno;
se non può star ritto, almeno ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza.

Mida vien drieto a costoro: ciò che tocca, oro diventa.
E che giova aver tesoro, s'altri poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza

Ciascun apra ben gli orecchi, di doman nessun si paschi;
oggi siam, giovani e vecchi, lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi: facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza.

Donne e giovìnetti amanti, viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti! Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore! Ciò c'ha a esser, convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza.

Lorenzo De' MedicI

CARPE DIEM...PERCHE' IL TEMPO FUGGE E INGANNA... !!!

mercoledì 3 agosto 2011

SCARPE DIEM...

"Scarpe" Diem !

Cioè, chiariamo subito una cosa :
la bella, tenera e straziante storiella Indiana
con cui ho inaugurato questo nuovo blog, ha sicuramente un edificante, inalienabile valore etico, morale e sopratutto "esistenziale" !
Ma potrebbe indurre a considerazioni, valutazioni ed atteggiamenti troppo "buonisti", confinando il significato di
"CARPE DIEM !"
in un ambito sopratutto del tipo "vogliamoci bene, si tanto, tanto bene, a qualunque costo, sbrodoliamoci un pò adosso lacrime e tenere emozioni...pur che sia...", un pò alla vomitevole maniera di Maria De Filippi ( c'è di peggio ?)...

Bene, vorrei subito chiarire che il mio modo d'intendere l'opportunità
di cogliere l'attimo fuggente non è questa !

Il "Carpe Diem" io credo debba essere inteso in modo assai più ampio, anche a livello d'impulsività edonistica, perfino del tipo:
ti capita l'occasione di mandare a fanculo qualcuno che se lo merita ?
Fallo ! Senza indugiare, carpe diem : va a fanculo !
Hai l'occasione di una rivalsa, di toglierti un sassolino dalla scarpa ? Fallo !
Scarpe diem !
Sei finalmente nella condizione di toglierti una soddisfazione voluttuaria, di comprarti delle mutandine di pizzo molto sexi (anche se sei gay, non importa, anzi !), da indossare nell'occasione giusta ?
Comprale !
Ma poi cerca o perfino determina tu quell'occasione !
Non aspettare che siano quelli delle pompe funebri ad attrezzarle pietosamente (si spera) sul tuo cadavere, per la prima volta, quelle mutandine !

Comprare delle mutandine col pizzo ( o un gioiello, o una pelliccia, o un abito nuovo, o un'auto spider, o mille altre cose analoghe), non è un'iniziativa attinente la sfera etico morale dei nostri comportamenti:
è forse solo un capriccio voluttuario, è forse solo una piccola soddisfazione, un premio (non importa quanto meritato), di quelli che talora vorremmo concederci :
bene facciamolo senza remore !

CARPE DIEM è anche indulgere a simili capricci e farne occasione di godimento, nostro e magari altrui.
E' anche un invito ad una maggiore "trasgressione", ad essere meno rigidi con noi stessi e con gli altri, ad abbassare la guardia del nostro "moralismo" culturale, in gran parte indotto dall'educazione ricevuta e dai modelli di comportamento che abbiamo avuti.

Non significa necessariamente sbracare, ma ricordarsi, senza farne un dramma, che alla fine anche noi saremo "cibo per i vermi", come dice il "capitano, mio capitano" ai suoi baldi e giovani allievi nel film
"l'attimo fuggente", e quindi abbiamo ogni opportunità di approfittarne, finchè ci è possibile !
Ovviamente senza trascendere i limiti (sensatamente "elastici") dell'opportunità, della correttezza, e del buonsenso.
Come quando c'è da "mandare a fanculo" qualcuno che lo merita. Ebbene, allora fatelo !*

Carpe diem !

p.s. : * a me è capitato giusto oggi...

("oh capitano, mio capitano", il finale)

lunedì 1 agosto 2011

COGLI L'ATTIMO

CARPE DIEM !
Chi non ricorda il bellissimo film, "L'attimo fuggente",
grande interpretazione di Robin Williams e di tanti altri ottimi attori, validissimi caratteristi e che lanciò un giovanissimo Ethan Hawke ?

Da tempo stavo accarezzando l'idea di iniziare un nuovo "blog" (non bastassero quanti altri ne ho già attivi...), e ieri sera si è verificato il fatto scatenante, che mi ha fatto decidere a partire immediatamente: ho ricevuto una email
che contiene una bellissima, storiella Indiana che qui di seguito integralmente riporto,
fortemente emblematica dell'essenziale opportunità di...cogliere l'attimo...!

STORIELLA INDIANA

Il mio amico aprì il cassetto del comodino di sua moglie e ne
estrasse un pacchetto avvolto in carta di riso.
Questo, disse, non è un semplice pacchetto, è biancheria intima".
Gettò la carta che lo avvolgeva e osservò la seta squisita e il merletto.
"Lo comprò la prima volta che andammo a NewYork ,8 o 9 anni fa". "Non lo usò mai. Lo conservava per 'un'occasione speciale'."
"Bene, credo che questa sia l’occasione giusta.
Si avvicinò al letto e collocò il capo di biancheria vicino alle
altre cose che avrebbe portato alle pompe funebri.
Sua moglie era appena morta.
Girandosi verso di me disse: "non conservare niente per
un'occasione speciale,
ogni giorno che vivi è un'occasione speciale.

" Sto ancora pensando a queste parole ed a come
hanno cambiato la mia vita.
Adesso leggo di più e pulisco di meno. Mi siedo in terrazzo e
ammiro il paesaggio, senza fare caso alle erbacce del giardino.
Passo più tempo con la mia famiglia e gli amici
e meno tempo lavorando.
Ho capito che la vita deve essere un insieme di esperienze
da godere, non per sopravvivere.
Ormai non conservo più nulla:
uso i miei bicchieri di cristallo tutti i giorni,
metto l’abito nuovo per andare al supermercato,
così, se ne ho voglia.
Non conservo il miglior profumo per feste speciali,
lo uso ogni volta che mi và di farlo.
Le frasi 'un giorno...' e 'uno di questi giorni '
stanno scomparendo dal mio vocabolario,
se vale la pena vederlo, ascoltarlo o farlo adesso.

Non sono sicuro di cosa avrebbe fatto la moglie del mio amico,
se avesse saputo che non sarebbe stata qui per il domani
che tutti prendiamo tanto alla leggera.
Credo che avrebbe chiamato i suoi familiari e gli amici intimi.
Magari avrebbe chiamato alcuni vecchi amici per scusarsi
e fare la pace per una lite passata.
Mi piace pensare che sarebbe andata a mangiare cibo cinese,
il suo preferito.

Sono queste piccole cose non fatte che mi disturberebbero,
se sapessi che le mie ore sono contate,
infastidito perché smisi di vedere buoni amici,
con i quali mi sarei
messo in contatto 'un giorno '.
Infastidito perché non scrissi certe lettere
che avevo intenzione di scrivere
'uno di questi giorni '.
Infastidito e triste perché non dissi ai miei fratelli e ai miei
figli, con sufficiente frequenza,
quanto li amo
Adesso cerco di non rimandare, trattenere o conservare niente
che aggiungerebbe risate ed allegria
alle nostre vite.
Ogni giorno dico a me stesso che questo è un giorno speciale.
Ognigiorno, ogni ora, ogni minuto...
è speciale.

Se hai ricevuto questo messaggio, è perché qualcuno ti
vuole bene e perché ci sono persone alle quali
probabilmente tu vuoi bene.

Se sei troppo occupato perprenderti alcuni minuti per mandarlo ad altre persone e dici a te stesso che lo spedirai...
"uno di questi giorni“...

quel giorno può essere molto lontano,
o può non arrivare mai.




Carpe diem !
(o capitano, mio capitano...)


(3 minuti dal film "l'attimo fuggente")